Prison Break – Il videogioco
Dopo il successo della serie televisiva Prison Break prodotta da FOX, ho avuto l’opportunità di viaggiare a Los Angeles per co-dirigere, insieme a Simon Amarasingham, le registrazioni dei dialoghi per il videogioco ispirato alla serie. Lavorare con attori di Hollywood non è stato solo entusiasmante—è stata una vera lezione di professionalità. Collaborare con talenti come Dominic Purcell, Wentworth Miller, Peter Stormare, Robert Knepper, Amaury Nolasco, Wade Williams e Rockmond Dunbar è stato allo stesso tempo stimolante e creativamente impegnativo.
Ho affrontato il compito con sicurezza e con una prospettiva unica, forgiata dal mio percorso personale. Ciò che mi ha colpito di più sono stati i momenti in cui questi attori esperti chiedevano di rifare alcune scene lasciando spazio all’improvvisazione—aprendo così una profondità e una spontaneità che, da solo, forse non avrei esplorato. I risultati hanno superato le aspettative e mi hanno offerto una comprensione più chiara di cosa significhi una collaborazione creativa davvero efficace.
Questa esperienza mi ha anche mostrato in modo diretto le forti differenze economiche del settore. Pur essendo ben retribuito rispetto agli standard locali, le tariffe orarie degli attori riflettevano l’alto valore riconosciuto ai talenti di primo piano nel mercato globale dell’intrattenimento—talvolta equivalenti a diversi anni di guadagni nel mio contesto d’origine. Una consapevolezza che ancora oggi mi fa riflettere.
Si apre così una serie di domande importanti: come definiamo il nostro valore? È determinato dalla nostra educazione, dall’ambiente in cui cresciamo o dalla percezione che abbiamo di noi stessi? Oppure è semplicemente lo specchio dei complessi, e spesso paradossali, meccanismi che regolano l’industria creativa e l’economia globale?








