Kappiya
In un periodo formativo della mia vita, ho servito come kappiya—assistente laico buddhista—per diversi mesi sotto la guida del venerabile Bhante Sujiva, rinomato maestro di meditazione noto per la sua gentilezza e profonda saggezza. Il nostro tempo insieme era dedicato principalmente alla meditazione buddhista e a viaggi occasionali, offrendo così percorsi sia interiori che esteriori.
Provenendo da un contesto plasmato dall’epoca della Jugoslavia comunista, ero cresciuto con una buona dose di scetticismo nei confronti della spiritualità. Questo mi rendeva curioso—e in parte cauto. Alla fine, però, il bisogno di comprendere mi spinse a porre la domanda che portavo dentro da tempo:
Gregor: Bhante Sujiva, tutti dicono che lei ha raggiunto l’illuminazione. È vero?
Bhante Sujiva (dopo una pausa riflessiva): Gregor, che cosa vuoi davvero sapere?
Gregor: Voglio sapere… è lei quello?
Bhante Sujiva (dopo un momento di silenzio): L’illuminazione non è qualcosa di cui si parla. È qualcosa che si vede.
Quella risposta è rimasta con me—semplice, silenziosa e profonda. Non era solo una risposta; era un invito a guardare oltre le parole e verso l’esperienza diretta.
Volčji potok, Slovenia
Chiesa dei Frari, Venice, Italy
Budapest, Hungary
Považská Bystrica, Slovakia
1st WW Italian military refuge house, Vogel, Slovenia
1st WW Italian military refuge house, Vogel, Slovenia
Považská Bystrica, Slovakia
Škocjanske caves, Slovenia
Udine, Italy
mountains around Považská Bystrica, Slovakia
Bled, Slovenia